6 installazioni video di medie e grandi dimensioni – tra cui trittici, dittici e film, posti a parete o sul
pavimento – raccontano la ricerca plastica intrapresa dall'artista nel 2014 all'Ardia di San Costantino, la secolare manifestazione che si tiene ogni anno a Sedilo, nel centro della Sardegna, la sera del 6 luglio e l'indomani alle prime luci dell'alba. Una corsa sfrenata di cavalieri che tra due ali di folla danno prova di abilità, temerarietà e balentia lungo un circuito che giunge al Santuario e alla chiesa di San Costantino.
L'osservazione della montagna di polvere sollevata dalla corsa dei cavalli ha dato il titolo alla mostra e ha posto gli interrogativi su come filmare un simile rituale oggi e su quali siano i limiti figurativi e astratti della registrazione. L'uso di telecamere sportive leggere disposte sui corpi dei cavalli e dei cavalieri catturano da angolazioni insolite l'interazione dei corpi in velocità: dalle gambe dei cavalieri, dalle schiene dei cavalli, dai muscoli in sforzo, attraverso la polvere sollevata. Il risultato è un viaggio nel mondo equestre nel quale gli strumenti e i momenti filmati (l'oggetto, il personaggio o l'azione) non sono separati. Operano insieme e si danno vita l'un l'altro.
Le sequenze esposte alla Galleria Nazionale sono una selezione del materiale filmato in tre anni. Si tratta di frammenti non editati di registrazioni ottenute durante l'Ardia e i suoi preparativi, che anni dopo hanno portato alla realizzazione dei film Tutto di Contrappunto (2018) e Paso Galope (2018), entrambi esposti in mostra.
Inserisci un commento