Il tema delle quattro stagioni è fortemente presente nelle opere artistiche di tutti i tempi, allegoricamente infatti si riallaccia al concetto dello scorrere del tempo e quindi della caducità dell’esistenza umana.
Oggi 21 Dicembre alle ore 11: 20, in Italia si compie il Solstizio d'Inverno, giorno da sempre raffigurato dal buio del cielo, che presagisce una luce che cova e rinasce pian piano.
Il tema della fugacità della vita umana è sempre stato estremamente ricorrente nella filosofia e nella letteratura di ogni epoca storica, dal carpe diem di Orazio al carme dei Sepolcri di Foscolo, sempre a raffigurare il sillogismo dell'avvicendarsi delle stagioni simile allo scandire della vita dell'uomo.
I greci e, successivamente, i romani raffiguravano le stagioni sotto forma di uomini e donne danzanti in cerchio a simboleggiare l’eterna rinascita, altrimenti sotto simbolica forma degli animali sacri ad Eros: ariete (primavera), leone (estate), toro (autunno) e serpente (inverno). Nel caso dell’inverno, il serpente era uno degli animali che identificava Ade, dio degli Inferi, ovvero la morte e la vita che rinnova attraverso di essa.
In epoca medievale le stagioni vengono invece identificate con i vari momenti del ciclo della produzione contadina: semina, mietitura, raccolto e caccia.
Ma l’iconografia dell’inverno più diffusa rimane quella romana della figura dell’anziano barbuto e con un lungo mantello e un cappuccio a coprire il capo, come suggerisce la descrizione delle stagioni fatta da Ovidio nel II libro delle Metamorfosi.
21/12/2020
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