Le strade di New York si trasformano in una galleria d’arte a cielo aperto grazie a "Future Ours", un'installazione di poster digitali realizzata da una ventina di artisti contemporanei di fama internazionale e locale. Tra i partecipanti, spiccano nomi come Olafur Eliasson e Maya Lin, due figure di spicco del panorama artistico globale, noti per il loro impegno sociale e ambientale. L'iniziativa, promossa da Art2030, ha coinciso con due eventi cruciali: il Summit del Futuro e l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Arte e sostenibilità: un dialogo tra artisti e diplomatici
L'installazione, che sarà visibile fino al 29 settembre, mira a creare un legame simbolico tra i temi trattati dai dignitari al Palazzo di Vetro dell'ONU e le persone comuni che abitano o attraversano la città. I poster, esposti non solo all'interno delle mura dell’ONU, ma anche su centinaia di fermate dell’autobus nei cinque distretti di New York, affrontano i grandi temi dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg) dell'ONU, come l'educazione di qualità, la parità di genere e l'energia pulita e accessibile. L'idea è che il dialogo sulla sostenibilità non appartiene solo ai leader politici, ma coinvolge anche i cittadini e, attraverso l’arte, cerca di sensibilizzarli e stimolarne l’immaginazione.
Gli artisti in campo: Olafur Eliasson e Maya Lin
Olafur Eliasson, artista danese-islandese da tempo impegnato con le Nazioni Unite sui temi delle energie rinnovabili, ha scelto di veicolare un messaggio semplice e diretto: “Tu vai a energia solare”, un invito a riflettere sul ruolo delle energie pulite. Maya Lin, invece, celebre per il suo progetto del Vietnam Veterans Memorial a Washington, utilizza un QR code nel suo poster che rimanda alla sua fondazione, la quale propone soluzioni naturali per affrontare i problemi legati al cambiamento climatico.
Un progetto globale che parte da New York
Curato da personalità come Hans Ulrich Obrist, direttore artistico delle Serpentine Galleries di Londra, e dal critico Jeppe Ugelvig, il progetto di Art2030 non si ferma a New York. Dopo la tappa nella Grande Mela, "Future Ours" approderà nel 2024 alla Kunsthal Charlottenborg di Copenhagen per la sua prossima edizione biennale. Tra gli altri artisti selezionati, si annoverano la Congolese Plantation Workers Art League e l'artista britannico-nigeriano Yinka Shonibare, famoso per l’installazione "Nelson's Ship in a Bottle", esposta a Trafalgar Square, e che ha rappresentato la Nigeria alla Biennale di Venezia.
Art2030: l'arte come strumento di cambiamento globale
Fondata nel 2016 dall'imprenditrice culturale danese Luise Faurschou, Art2030 è una non-profit che utilizza l'arte contemporanea per sensibilizzare il pubblico sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Collaborazioni passate hanno coinvolto artisti del calibro di Yoko Ono e Tino Sehgal. L'obiettivo è raggiungere milioni di persone attraverso progetti digitali, con la convinzione che l'immaginazione degli artisti sia essenziale per plasmare un futuro sostenibile. “Conosciamo tutti i problemi e le sfide”, afferma l'organizzazione, “ma l’immaginazione degli artisti è importantissima. Non possiamo dare forma a un futuro se non lo vediamo”.
Arte, natura e attivismo: il ruolo degli artisti
Alcuni dei progetti di questa edizione riflettono l'impegno diretto degli artisti nelle questioni ambientali. Il poster di Yinka Shonibare, la cui fondazione in Nigeria gestisce una fattoria, mostra l'interno di una serra, evidenziando l'importanza della produzione sostenibile. L'argentino Eduardo Navarro, con un poster che lo ritrae vestito da foca mentre nutre cuccioli orfani, richiama l’attenzione sulla sua "Foundation for the Oceanic Contemplation of Affection", che invita artisti a trascorrere del tempo con l’oceano in Uruguay.
"Future Ours" dimostra come l’arte contemporanea possa essere un potente strumento di comunicazione e sensibilizzazione sulle sfide globali. Il progetto porta in primo piano temi cruciali per il nostro futuro, creando un dialogo tra artisti, cittadini e leader mondiali. Attraverso un linguaggio visivo diretto e coinvolgente, gli artisti ci ricordano che la lotta per un mondo più sostenibile non è solo una questione di politica, ma anche di creatività, partecipazione e immaginazione.
21/09/2024
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